Poco
meno di trecento chilometri, la distanza percorsa da Ersilio Mattioni, al soldo
del Millennium, il mensile de Il Fatto Quotidiano. Per
fare che? Per infilarsi dentro i confessionali di Milano e provincia, fingersi
un cattolico perplesso nei confronti di papa Francesco e poi scrivere notizie
bomba… ma bombe d’acqua. Fossi stata io il direttore, l’avrei lasciato a pane e
acqua per un mese; non dico per la dissacrazione – bisognerebbe spiegare a
questi fenomeni cosa siano i sacramenti: tempo e fiato sprecati - ma perché
tutto sto tempo in giro per riempire nemmeno cinque paginette di niente…!
E invece il mega-direttore-generale Peter Gomez (foto) sarà stato pure contento
dei grandi scoop: scoprire che i preti ambrosiani sono così disobbedienti da
affermare che il Papa non è infallibile ogni volta che apre bocca, così
reazionari da definire una schifezza il bacio pubblico tra due omosessuali e così
illegali da confidare che per qualche lavoretto fatto in oratorio ogni tanto
danno mance e non le dichiarano al fisco… beh, ci voleva proprio una volpe come
il Mattioni! Genesi dell’articolo secondo un proverbio toscano: tutte le
mattine si alzano un furbo e un bischero: se si incontrano l’affare è fatto…
Abbiamo raggiunto telefonicamente don Armando Bosani, Parroco di Vanzaghello, il
primo della lista. Quando lo chiamo e gli svelo di essere stato destinatario di
tante attenzioni, ovviamente non ne sa niente. Perché in terra ambrosiana ci
sono ancora parroci che il tempo lo dedicano a Dio e alla anime… Gli spiego la
cosa. Risposta: “Sono talmente tanti quelli che vengono a confessarsi e che di
frequente manifestano smarrimento e perplessità nei confronti di questo
pontificato, anche da fuori parrocchia! Figuriamoci se mi ricordo di uno
preciso…”. In effetti sono molti i sacerdoti che da qualche anno registrano la
stessa cosa: la gente è sempre più disorientata e persino contrariata da certe
dichiarazioni e da certi silenzi che vengono dall’alto e vanno in confessionale
per chiedere luce e orientamento. Evidentemente il problema sussiste.
E cosa dice il don di tanto sconcertante a queste pecorelle
dubbiose? “Ma niente. Io mi attengo a questa regola generale: andare avanti
come si è sempre fatto, insistendo particolarmente su una soda e genuina
devozione alla Madonna e sulla partecipazione al Sacrificio eucaristico ben
fatto”. Eucaristia e SS. Vergine: come il sogno di don Bosco. Ma poi gli dirà
pure qualcosa di più specifico? “Non si può dire che vada tutto bene. Io dico:
è vero, ci sono problemi. Attendiamo che vengano chiariti da chi di dovere. Nel
frattempo stiamo fermi nella fede di sempre”, quella della nonna Loide e della
madre Eunice (cf. 2Tim. 1, 5), per capirci.
Anche a Legnano il Mattioni scova un prete
reazionario, che
semplicemente esprime la propria preoccupazione che l’invasione di profughi
finirà per distruggere la nostra cultura e richiama il nostro dovere di
cristiani – ed ancor più dei pastori - di difendere Cristo come l’unica
cosa importante. Ma la nostra volpe fiuta l’eccezionale preda e così decide –
parole sue – di “spararne una grossa”: “Tanto i Papi, prima o poi, cambiano.
Prima ce n’era uno, quello tedesco, che mi sembrava più rigido su certe cose e
mi piaceva”. Risposta sconcertante dell’anziano sacerdote: “Eh, sì, ognuno è
fatto a suo modo”. Cosa volete? Per Millennium queste sì che
son notizie! Ma si sa che l’importante è dire, scrivere, gonfiare: A chi vusa
pusè, la vaca le sua (traduzione per i non milanesi: chi urla di più ha diritto
alla vacca).
(Fonte:
Luisella Scrosati, LNBQ, 16 luglio 2017)
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