Donald
Trump e papa Francesco. Che
non corra buon sangue tra i due non è una novità. Il primo tira dritto sui muri
anti-immigrati e i blocchi ai rifugiati, il secondo non nasconde di preferire
chi apre le porte al prossimo, “secondo le indicazioni del Vangelo”.
Bene.
Eppure nella relazione tra i due potrebbe inserirsi un nuovo capitolo
interessante e che dagli Usa arriva diritto nelle segrete stanze del Vaticano:
l’accusa avanzata da alcuni cattolici sulle mosse di Obama nell’abdicazione
di Ratzinger.
Il 20
gennaio scorso la rivista cattolica tradizionalista “The Renmant”
ha scritto una lettera aperta al nuovo Presidente americano per chiedergli di
fare chiarezza sulle mosse Oltretevere di Barack Obama e il suo ruolo
nell’abdicazione del papa emerito, Benedetto XVI. A firmare la missiva sono
stati David Sonnier, ex tenente colonnello dell’esercito Usa, Christopher
Ferrara, presidente dell’associazione avvocati cattolici americani, e Michael
Matt, direttore di The Renmant. Il fulcro della missiva, che prende spunto da
alcune rivelazioni e documenti pubblicati da Wikileaks, è il sospetto che “il
cambio di regime [in Vaticano] sia stato progettato dall’amministrazione
Obama”. Niente più e niente meno. Si tratterebbe di uno scandalo.
“Durante
il terzo anno del primo mandato dell’amministrazione Obama – si legge nella lettera
aperta – il segretario di Stato Hilllary Clinton, e altri funzionari del
governo, hanno proposto una “rivoluzione” cattolica il cui obiettivo era la
scomparsa definitiva di ciò che che restava della Chiesa cattolica in America”.
I sospetti nascono da una e-mail che John Podesta, consigliere della Clinton,
inviò a Sandy Newman, direttore di una rivista progressista. Nella e-mail
Podestà spiega al suo interlocutore che sta cercando di realizzare una
“primavera cattolica” in Vaticano simile alle “primavere” che hanno ribaltato i
regimi del Nord Africa..
Secondo
i firmatari della missiva, l’elezione di Papa Francesco sarebbe servita a “dare
un appoggio spirituale al programma ideologico radicale della sinistra
internazionale”, tanto che oggi il pontefice sarebbe ormai diventato “il leader
della sinistra mondiale”. La rivista The Renmant, quindi, chiede a Trump di
aprire una inchiesta che spieghi “per quale motivo la NSA ha monitorato il
conclave che ha eletto papa Francesco”, “quali operazioni segrete sono state
effettuate dal governo Usa sulle dimissioni di Benedetto XVI” e renda conto
delle “transazioni monetarie con il Vaticano sospese pochi giorni prima delle
dimissioni di Ratzinger“.
In effetti nel dicembre 2013 Deutsche Bank chiuse i bancomat all’interno della
Santa Sede con la scusa delle indagini sulle norme anti-riciclaggio sullo Ior,
ma poi il giorno il giorno successivo alle dimissioni dell’ex pontefice il
Vaticano e la banca trovarono subito un accordo. Riaprendo i bancomat.
Infine,
i firmatari chiedono al presidente di chiarire il ruolo di Podesta in quella
che lui stesso avrebbe definito “primavera
cattolica“, quale influenza abbia avuto il finanziere George Soros e se
l’amministrazione Obama sia entrata in qualche modo in contatto con quella che
è stata chiamata la “mafia di San Gallo“, ovvero il consesso di cardinali e
vescovi (Carlo Maria Martini, Adriaan Van Luyn, Walter Kasper e Karl Lehman,
Achille Silvestrini eBasil Hume) che già nel 2005 avrebbe individuato in
Bergoglio il papa perfetto per la riforma della Chiesa in senso progressista.
(Fonte:
Redazionale Tuttonotizie360, 27 Luglio 2017
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