venerdì 11 novembre 2011

Ideologia di genere in prima serata

Facendo zapping in tv - con il digitale terrestre questa operazione è più corposa - mi sono fermato a seguire un film su Rai 5.
Il film è Baby love, del 2008. Non so se voi conoscete questo film, ma è un impasto di idelogia gender e di relativismo bioetico. Protagonista è una coppia omosessuale che desidera un figlio, ovviamente attraverso fecondazione artificiale e madre surrogata. A questo desiderio i due uomini corrispondono, attraverso una donna che si rende disponibile.
Questa donna "surrogata" però s'innamora dell'omosessuale che gli chiede il dono della paternità, ma che non può ricambiare perché è omosessuale. (per condire quest'uomo risulta sterile, e il seme viene donato dal compagno che però amorevolmente lascia la paternità legale al primo). Soltanto ci sarà un matrimonio "surrogato" per accontentare i suoceri "surrogati", ancora retrogradi e fissati con il matrimonio eterosessuale e permettere alla donna "surrogata" di acquisire la cittadinanza francese. (sic!)
Il film poi è tutto condito di scene che devono eliminare le chiusure, il pregiudizio, sia sull'omosessualità che la fecondazione artificiale. Tutto è animato dall'amore: Baby love appunto, quindi è corretto, buono, comprensibile... La coppia omosessuale che con amore accudisce la bimba. Cene natalizie di "famiglia allargate e surrogate". Impressionante. La mamma surrogata che partorito sparisce, ma con un sorriso, perché ha fatto del bene ai due uomini che girano per la città mano nella mano con la bimba in braccio.
L'unica consolazione è che gli spettatori di Rai 5 sono pochi. Quello che mi colpisce è come s'infili sempre di più nei mezzi di comunicazione l'ideologia gender. Ed anche l'eliminazione del bene del nascituro. Tutti hanno diritti, lui no. Dobbiamo proprio stare attenti e vigilare.

(Fonte: Don Giorgio C., La Bussola Quotidiana, novembre 2011)


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