mercoledì 30 novembre 2011

Nel Giorno del Ringraziamento Obama si "dimentica" di Dio

Nessuno poteva immaginare che anche il Giorno del Ringraziamento, una delle feste più importanti negli Stati Uniti, potesse scatenare un putiferio politico. Ma cos'è accaduto? Il presidente Barack Obama nel tradizionale discorso ha ringraziato tutti gli americani ma non ha speso una parola - ed è questa l'accusa nei suoi confronti - su Dio. Non è un dettaglio secondario visto il senso della festa. Subito è scoppiata la polemica, sui media, su Internet, e in special modo su Twitter.
Il giorno del Ringraziamento, Thanksgiving, risale al 1621 quando, in occasione del primo raccolto, William Bradford, governatore della Colonia fondata dai Padri pellegrini, a Plymouth, nel Massachusetts, ordinò a tutti di radunarsi con le famiglie, ascoltare il pastore e rendere grazie a Dio per tutte le sue benedizioni. E', dunque, una festa di chiare origini cristiane.
Fox, la rete tv di Rupert Murdoch vicina ai conservatori, ha duramente criticato Obama per aver evitato, nel suo discorso, ogni riferimento religioso "anche se Thanksgiving è una festa in cui per tradizione di ringrazia e si prega Dio". "È un ateo militante", "sostenitore del separatismo multiculturale", sono alcune tra le accuse che gli vengono mosse su Twitter. Qualcuno va sul pesante e fa dell'ironia sulle origini del presidente: "Se continua così entro Natale sarà di nuovo musulmano". E queste sono solo le frasi più gentili e moderate nei confronti di Obama...
Nel suo discorso Obama si è limitato ad augurare agli americani un buon Thanksgiving, e ha descritto come lui avrebbe trascorso la giornata. "Siamo particolarmente grati agli uomini e alle donne che ci difendono oltreoceano - afferma il presidente -. Agli americani volontari che aiutano nelle cucine e nei rifugi per i senza tetto per assicurarsi che tutti i loro vicini abbiano un piatto caldo e un posto dove stare. Il primo Thanksgiving è stata una celebrazione della comunità durante un periodo difficile e noi da allora seguiamo questo esempio" ha detto Obama rievocando le celebrazioni dei padri Pellegrini. "Se manteniamo questo spirito vivo e se ci sosteniamo gli uni con gli altri, supereremo le sfide che ci troviamo davanti. Sono grato di essere il vostro presidente e comandante in capo. Sono grato che le mie figlie possa crescere in un grande paese come il nostro. Sono grato per la possibilità che ho di fare la mia parte". Abilissimo comunicatore, Obama questa volta ha commesso una piccola-grande gaffe. Non è da escludere, infatti, che in un tempo di crisi come questo gli americani decidano di riavvicinarsi ai valori trascendenti. E un ateo, nei fatti se non proprio dichiarato, potrebbe risultare non troppo gradito.

(Fonte: Orlando Sacchelli, Il Giornale, 25 novembre 2011)


Nessun commento: