Nel testo letto da una bambina accanto al Pontefice il sostegno all'associazione ambientalista. Poteva forse mancare dopo anni di "conversione ecologica" e di elogi che, da Greta a Casarini, vanno sempre nella stessa direzione?
Durante
l’Angelus di domenica scorsa dalla finestra del Palazzo Apostolico è andato in
scena l’endorsement pontificio a Legambiente. Ci si sarebbe semmai stupiti del
contrario, dopo tanta predicazione sulla conversione ecologica. Dopo anni di
elogi a Napolitano, Bonino, Greta e Casarini non si poteva mica lasciar fuori
Legambiente?
Lo
spot è stato affidato a due bambini affacciati insieme al Pontefice al termine
della preghiera mariana, in occasione della “Carovana della Pace” promossa
dall’Azione Cattolica, «durante la quale», spiega il Papa prima di cedere la
parola, «avete riflettuto sulla chiamata ad essere custodi del creato, dono di
Dio». Ed ecco il messaggio sulla pace affidato alla bambina che legge, tra le
altre cose: «Caro Papa quest’anno lo slogan dell’Azione Cattolica è Questa è
casa tua. Abbiamo capito che la nostra casa è il nostro pianeta e che dobbiamo
prendercene tutti cura come in una riserva naturale. Per questa Carovana della
Pace, ad esempio, abbiamo deciso di sostenere i progetti di Legambiente e
l’iniziativa della Caritas di Roma, Io noi tutti, la nostra casa è comune».
Il
20 dicembre scorso è stata la volta della Ong Mediterranea Saving Humans di
Luca Casarini, già leader del movimento no global. Al termine dell’udienza
generale il Pontefice ha salutato «il gruppo di Mediterranea Saving Humans che
è qui presente e che va in mare a salvare i poveretti che fuggono dalla
schiavitù dell’Africa. Fanno un bel lavoro questi, salvano tanta gente». Il
feeling tra Francesco e il «caro fratello» Luca Casarini era già noto da quella
lettera del 10 aprile 2020: «Grazie per tutto quello che fate. Vorrei dirvi che
sono a disposizione per dare una mano sempre. Contate su di me». Tre anni dopo,
nel luglio 2023, il Papa nomina Casarini invitato speciale al Sinodo sulla
Sinodalità.
Pubblica
comprensione, addirittura in un’enciclica, per quei «gruppi detti
“radicalizzati”. In realtà, essi occupano un vuoto della società nel suo
complesso, che dovrebbe esercitare una sana pressione, perché spetta ad ogni
famiglia pensare che è in gioco il futuro dei propri figli» (Laudate Deum, n.
58). Quali sono questi gruppi che, a detta del Papa, «occupano un vuoto della
società»? Di sicuro le simpatie papali vanno a Greta Thunberg e al movimento
Friday for Future, menzionati a proposito della «coscienza ecologica»
nell’ottobre 2019 in chiusura del Sinodo sull’Amazzonia: «Nelle manifestazioni
fatte dai giovani, nel movimento di Greta e in altri, alcuni sorreggevano un
cartello con scritto: “Il futuro è nostro”, ossia, “non decidete voi il nostro
futuro”. “È nostro!”. Già in questo c’è la coscienza del pericolo ecologico,
ovviamente non solo in Amazzonia, ma anche in altri luoghi». Pochi mesi prima
la Thunberg aveva salutato personalmente il Pontefice, ricevendone un breve
incoraggiamento: «Vai avanti!». Ma è pur vero che un «Vai avanti» non si nega a
nessuno, tant’è che se ne fregia anche Vladimir Luxuria.
Il
duetto con Eugenio Scalfari risale ai primordi del pontificato, dando luogo a
due interviste e non poche controversie, forse dovute alla mancanza di
registratore, in materia di inferno e immortalità dell’anima. Nel frattempo,
venuto a mancare il fondatore di Repubblica, il ruolo di Interlocutore di Sua
Santità è passato a Fabio Fazio, che ha già all’attivo due interviste
televisive e relativa confusione sui novissimi, ma stavolta senza dubbi sul
virgolettato: l’allievo supera il maestro.
Non
possiamo dimenticare infine che «tra i grandi dell'Italia di oggi ci sono
Giorgio Napolitano ed Emma Bonino», così definiti dal Pontefice l’8 febbraio
2016. Com’è noto, Francesco ha dedicato una delle sue “improvvisate” all’ex
capo dello Stato ormai defunto, recandosi a sorpresa presso la camera ardente
allestita a Montecitorio. Un onore pubblico post mortem al presidente
comunista, non concesso invece al suo stesso predecessore: salvo la visita
privata a decesso appena avvenuto, testimoniata da mons. Gänswein, nessuno ha
visto papa Francesco in Basilica nei tre giorni in cui un fiume di pellegrini
rendeva omaggio alla salma di Benedetto XVI.
Unendo
i puntini dei pubblici endorsement papali si va sempre nella stessa direzione.
Con un tocco vintage nel recente incontro con i «rappresentanti di DIALOP, da
molti anni impegnati per la promozione del bene comune attraverso il dialogo
tra socialisti/marxisti e cristiani», che ci riporta direttamente agli anni
Settanta. «Anche il Papa ultimamente è un po' a sinistra», diremmo con Gaber,
ma non sarà forse un po’ scorretto approfittarsi del proprio ruolo religioso
per promuovere agende di carattere più politico-ideologico? Legittimo, se lo
facesse il capo del PD (da non intendersi come “Papato Democratico”), un po’
meno se a farlo è il capo della Chiesa cattolica.
(Fonte:
Stefano Chiappalone, LNBQ, 30 gennaio 2024)
https://lanuovabq.it/it/allangelus-va-in-scena-lo-spot-papale-a-legambiente
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