giovedì 20 novembre 2008
Ebrei. Sospesa la collaborazione con la Chiesa cattolica nella giornata dell'ebraismo
La giornata dell'ebraismo, celebrata dagli ebrei italiani ogni 17 gennaio, non prevede, quest'anno, iniziative comuni con la Chiesa cattolica. Lo rende noto il rabbino Giuseppe Laras, presidente dell'Assemblea rabbinica italiana. Una "sospensione" della collaborazione, spiega, motivata dall'irrisolta questione della preghiera del venerdì santo che, nonostante la riformulazione voluta dal Papa proprio per andare incontro alla sensibilità ebraica, è finita, invece, col riattizzare le tensioni. "Quest'anno la giornata dell'ebraismo non verrà fatta insieme, come si è sempre fatto. Ci sarà una sospensione della collaborazione, dato che non è stata ancora risolta la 'vertenza' nata lo scorso febbraio sulla cosiddetta preghiera del venerdì santo", afferma Laras a margine di una tavola rotonda interreligiosa alla Camera dei deputati. Sul tema, con i vertici della Chiesa cattolica c'è stato un "dialogo", conferma Laras, "ma non si è arrivati a nessun risultato soddisfacente dal nostro punto di vista. Per il momento abbiamo deciso la sospensione, poi nella vita si supera tutto...". Non vi sarà, dunque, una 'giornata della riflessione ebraico-cristiana' targata Cei, ma solamente una giornata dell'ebraismo. Dopo le critiche ebraiche alla preghiera del venerdì santo tornata in uso con il messale preconciliare liberalizzato da Ratzinger (la cosiddetta messa in latino), la Santa Sede ha deciso di modificarne il testo. Già Giovanni XXIII, nel 1959, aveva 'ammorbidito' la preghiera, eliminando sia il 'perfidis' attribuito agli ebrei che il successivo riferimento alla "perfidia" giudaica. Ma nella preghiera erano rimasti riferimenti all'"accecamento" e alle "tenebre" del popolo ebraico, eliminati da Ratzinger. La nuova formula di preghiera per gli ebrei, introdotta lo scorso 6 febbraio, invoca Dio perché "illumini" i cuori degli ebrei "perché riconoscano Gesù Cristo salvatore di tutti gli uomini. Dio onnipotente ed eterno, che vuoi che tutti gli uomini si salvino e giungano alla conoscenza della verità - prosegue la nuova preghiera - concedi nella tua bontà che, entrando la pienezza dei popoli nella tua Chiesa, tutto Israele sia salvo. Per Cristo nostro Signore. Amen". La controversia su Pio XII beato ha influito nella decisione di sospendere la giornata ebraico-cristiana? "Ho detto in passato e ora ribadisco che il problema della beatificazione è interno alla Chiesa e su di esso noi non dobbiamo assolutamente intervenire", risponde Laras. "Però rivendichiamo il diritto di formulare un giudizio storico critico. Si poteva protestare di più (nei confronti dei regimi nazifascisti, ndr.)". (© Copyright Apcom). Commenta giustamente Raffaella, curatrice di “Papa Ratzinger blog”: Sapete che vi dico? Allargo le braccia e pronuncio un sonoro: pazienza!La Chiesa non puo' vivere sempre sotto pressione per uno o l'altro motivo.Mi pare che gli sforzi del Papa per portare avanti il dialogo siano lodevoli, ma non possiamo strapparci i capelli se l'altra parte non apprezza.Da notare che questo atteggiamento si riscontra solo nel mondo ebraico italiano.Ricordo agli amici Ebrei che per anni la preghiera del Venerdi' Santo e' rimasta in vigore, senza modifiche, grazie all'indulto di Giovanni Paolo II, ma, allora, nessuno ebbe nulla da dire.Come mai? E' la preghiera che disturba o un Papa in particolare?Il processo di beatificazione di Pio XII? Inizio' sotto Paolo VI e continuo' sotto il Pontificato di Papa Wojtyla, ma allora le polemiche non era cosi' accese. Come mai?Da segnalare anche che i giornaloni riportano con molta enfasi questa notizia privilegiando, ovviamente, la voce ebraica.Non una parola sulle dichiarazioni di Laras a proposito del "caso" Eluana.Enno'! Che cosa c'e'? E' politicamente-religiosamente-mediaticamente corretto attaccare solo la Chiesa Cattolica? (18 novembre 2008)
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