L'ultima edizione de L’isola dei famosi è stata vinta da Vladimir Luxuria. “Liberazione”, il giornale di Rifondazione Comunista ha festeggiato la vittoria asserendo che il trionfo dell’ex deputato transessuale comunista, è paragonabile all’elezione di Barak Obama in America. Il paragone fa sbellicare dalle risate, ma almeno non si potrà più dire che i nostalgici dell’impero rosso e della fame non abbiano il senso dell’umorismo.
Comicità in "Casa Marx" a parte, ci si chiede: ma fino al giorno prima della consacrazione dell’unica forma di comunismo vincente (Luxuria in bikini), i paladini del potere operaio non amavano unicamente disoccupati, precari, extracomunitari ed irregolari e aborrivano la TV spazzatura e i suo strapagati prezzolati VIP di cartapesta? Vuoi vedere che l’ebbrezza della ribalta mediatica e la sensualità esplosiva di Luxuria hanno convertito al capitalismo anche gli ultimi irriducibili nipotini di Stalin? (Gianni Toffali, La voce di don Camillo, 26 novembre 2008)
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