È Gene Robinson, episcopaliano statunitense, che ha condotto un ritiro segreto con 75 preti gay cattolici per promuovere i diritti della cultura omosessuale nella Chiesa cattolica.
“Catholic Online”, un sito particolarmente seguito negli Stati Uniti, pubblica questo articolo, che vi offriamo nella nostra traduzione, e che è rappresentativo di come alcuni temi siano avvertiti con particolare forza e provochino, naturalmente, controversia, proprio mentre la Congregazione per la Dottrina della fede conferma la volontà di non permettere l’accesso agli ordini sacri di persone omosessuali. Ecco il testo: “Per anni, il vescovo episcopaliano apertamente attivista omosessuale Gene Robinson non si è accontentato di informare il mondo intero delle sue pratiche omosessuali. Invece ha cercato di condurre una crociata all’interno della sua stessa comunità cristiana per cambiare l’insegnamento della cristianità vecchio di duemila anni. Il vescovo ha posto la Chiesa Episcopaliana e l’intera Comunione Anglicana nello stato di turbolenza attuale quando fu consacrato all’episcopato nel 2003 come un omosessuale apertamente attivo. Non ha assunto il celibato, ma ha continuato a vivere il suo rapporto omosessuale. Fra le molte azioni apertamente intese a promuovere la sua eresia e la sua chiara agenda, è andato alla televisione nazionale e ha annunciato i suoi piani di ottenere un’Unione Civile con il suo partner maschio. Ha annunciato con fierezza: “Voglio essere una sposa di giugno”. ….Nell’intervista televisiva si è dipinto come un nuovo genere di “martire”. Con condiscendenza ha definito i fedeli cristiani ortodossi che si oppongono alla sua relazione omosessuale attiva – così come ai suoi appelli allo stato e alla chiesa di dare equivalenza legale e morale alle relazioni omosessuali e ai matrimoni eterosessuali – come non illuminati, bigotti e discriminatori. Il vescovo predica quello da cui San Paolo, nella lettera ai Galati, metteva in guardi, come “un altro Vangelo”. Sostiene di seguire lo Spirito Santo nel chiedere una revisione radicale dell’ortodossia cristiana…. E’ entrato pubblicamente in un’Unione Civile con il suo partner maschile, Mark Andrei, in una cerimonia privata condotta da un Giudice di Pace il 7 giugno 2008. E subito l’ha resa pubblica con una campagna stampa….E’ anche autore di un libro che crede sia una specie di “manifesto” per un nuovo ordine, “Nell’occhio della tempesta”. Ora il vescovo Robinson vuole fare della chiesa cattolica il nuovo campo di missione per la sua crociata. Dalla notizia data dall’Associated Press e confermata da numerose fonti di agenzia e di stampa, si è venuto a spaere che il vescovo Robinson ha guidato un “ritiro confidenziale” di 75 preti cattolici romani nel 2005, che ha incoraggiato a dissentire apertamente dall’insegnamento della loro chiesa e a rinnegare apertamente il loro impegno al celibato. La sue intenzione sembra essere quella di promuovere la sua rivoluzione di stile libertino nella chiesa cattolica. Il “ritiro” è avvenuto senza approvazione da parte di nessun vescovo o superiore di ordine religioso per gli uomini che vi hanno preso parte. Fra le molte istruzioni e suggerimenti che ha dato ai sacerdoti presenti c’era questo: ‘E’ troppo pericoloso per voi andare allo scoperto come gay davanti ai vostri superiori, ma credo che se lavorate per l’ordinazione delle donne nella vostra chiesa, farete un bel pezzo di strada per aprire la porta verso l’accettazione di sacerdoti gay’”. (Marco Tosatti, San Pietro e dintorni, 11/11/2008)
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