giovedì 8 maggio 2008

Giullari alla corte di Santoro

Nella rubrica della settimana scorsa ho assegnato un “Castrone d’oro” con faccia di bronzo e coda di paglia al noto architetto Massimiliano Fuksas; devo estendere questo riconoscimento, limitato al secondo grado, quello di “Castrone d’argento”, anche ai giornalisti Michele Santoro, Aldo Cazzullo, Filippo Facci e Marco Travaglio (ignoranti, ma, in quanto giornalisti, sono scusati); alla presentatrice Beatrice Borromeo (ignorante, ma assolta ex officio per la sua grazia muliebre); al ministro Antonio Di Pietro (ignorante, come ognuno sa da tempo); al professor Giovanni Sartori e al disegnatore Vauro (ignoranti, e fa meraviglia per il loro essere toscani: anche se almeno in parte ce lo saremmo aspettato, perché Sartori di sciocchezze puntualmente smentite dallo svolgersi dei fatti ci sta inondando da anni). Quanto sopra lo abbiamo potuto accertare assistendo ad Annozero del 17 aprile scorso: nel corso della trasmissione, come forse ricorderete, l’esimio architetto fu autore di una sparata contro tutto e contro tutti. È partito con Berlusconi, accusato di essere ignorante in quanto autore di una citazione su Cesare sbagliata: naturalmente quella di Berlusconi era giusta, e sbagliate erano le farneticazioni di Fuksas. Poi se l’è presa con gli italiani tutti, ignoranti senza eccezioni e violenti.
Nell’assistere a questo spettacolo inverecondo mi sono chiesto: quel tale col viso segnato da due sopracciglia cespugliose, completamente pelato, dall’espressione belluina di cosacco incazzato, di nome Fuksas, era lo stesso Fuksas da me conosciuto nel ’68, quando predicava il libretto di Mao, l’egualitarismo, il potere salvifico della violenza e la palingenesi rivoluzionaria, e che ora ha studi in alcune delle principali città del mondo? Lo stesso che fece battaglie per l’esame politico, e con gli esami politici probabilmente ha strappato una laurea, e che in complicità con Rutelli ha fatto un progetto per il Palazzo dei congressi di Roma fermo da anni perché irrealizzabile? E che ultimamente, convocato da Santoro, si è impancato a giudice delle cose italiane e maestro di vita? Forse sta sfruttando, per farsi una platea, l’antica complicità con l’attuale presidente della Rai, Petruccioli? Il “Castrone d’oro”, non alla carriera, ma a un’intera vita. Come gli stanno bene la faccia di bronzo e la coda di paglia. Quanto agli altri, il silenzio figlio dell’ignoranza non vale più di un “Castrone d’argento”. Se questa non è ecologia naturale, non potete negare che si tratti di ecologia umana. (Paolo Togni, Tempi.it, 8 maggio 2008)

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