Tra i momenti significativi della presentazione
romana - nel tardo pomeriggio di mercoledì 7 aprile - del saggio-manuale di don
Nicola Bux “Con i sacramenti non si scherza” - ce n’è stato uno che forse
più di tutti può rendere il sentimento diffuso nell’affollata sala dell’Hotel
Columbus. E’ stato quando, rispondendo a una domanda del giornalista Paolo
Rodari (di origine ciellina) di ‘Repubblica’ che postulava un nuovo sguardo -
“in positivo” - sui “cosiddetti abusi liturgici”, il cardinale Robert Sarah ha
risposto che “un abuso non è mai positivo” (applauso a scena aperta) e
che “ciò che il Concilio ha voluto, cioè rimettere Dio al centro” è stato
negato dagli abusi con cui “si è scartato Dio nella liturgia”. Come, per fare
un esempio, in una chiesa di Milano, dove il cardinale ha visto “il tabernacolo
confinato in un piccolo spazio tra due enormi pilastri, fuori dell’assemblea
liturgica”.
L’appuntamento era di quelli “imperdibili”, sia per l’argomento –
affrontato da un autore ben noto… basti pensare al precedente “Come andare a
messa e non perdere la fede” – che per la presenza quali relatori dei cardinali
Robert Sarah e Raymond L. Burke e dell’ex-presidente dello Ior Ettore Gotti
Tedeschi. A introdurre la presentazione Jacopo Coghe (che è anche presidente
della Manif pour tous Italia-Generazione Famiglia) e a porre una
domanda conclusiva il già citato Paolo Rodari e Guillaume Ferluc (Paix
Liturgique).
Il
libro è edito da Cantagalli, in collaborazione con la Fondazione baroni Paventi
di san Bonaventura. Sono poco più di 200 pagine, ad uso e consumo “di ogni
cattolico, praticante abituale o saltuario che sia. O anche, come capita sempre
più spesso, semplicemente per una donna o un uomo in ricerca”, come scrive
nella prefazione Vittorio Messori.
Nel
libro don Nicola Bux presenta metodicamente i sette sacramenti (e i
sacramentali, cioè benedizioni, esorcismi, professioni, esequie) spiegandone
l’origine, la sostanza, l’amministrazione e affrontandone i punti più delicati
e spinosi.
Nel parterre
anche i
cardinali Saraiva Martins, Brandműller, Farina e De Paolis, il nunzio
apostolico negli Stati Uniti Carlo Maria Viganò, lo studioso del Concilio e
pure nunzio apostolico (a riposo) Agostino Marchetto.
Messaggi
di adesione sono giunti tra gli altri dai cardinali Cottier (teologo emerito
della Casa pontificia, deceduto qualche giorno fa), Műller, Erdö e Piacenza,
oltre che dai vescovi Dal Covolo e Laffitte e dal maestro delle Cerimonie
pontificie Guido Marini.
In
sala consistente la presenza giovanile di sacerdoti e seminaristi in talare.
Qualche
altra citazione dell’incontro, oltre a quella iniziale.
1) Card
Sarah: i sacramenti sono come farmaci salvavita. Non si puo’ scherzare con
loro
Deformazioni
postconciliari: In
questi decenni del postConcilio assistiamo a deformazioni della liturgia al
limite del sopportabile, in un crescendo che non trova fine. Eppure nei
sacramenti è in gioco la lex credendi.
Sacramenti
e farmaci: Come
è possibile anche solo immaginarsi di prendersi gioco della presenza di Dio?
Scherzare con i sacramenti? Si può scherzare con i farmaci che ti salvano e ti
rimettono in salute?
Declassamenti
ingiustificati: Nel
libro si mette al centro il sacramento dei sacramenti, il Santissimo, oggi
inspiegabilmente declassato con la scusa che il Tabernacolo non può stare
sull’altare, così come si dice per la Croce. Invece essi forniscono
l’orientamento ad Dominum, così necessario in un tempo in cui molti
vorrebbero vivere come se Dio non esistesse.
Non
pochi sacerdoti: I
sacramenti subiscono deformazioni per decisione di non pochi sacerdoti che
confondono i fedeli. Nei sacramenti ci sono i Misteri di Cristo. Certi preti
hanno modi da conduttori tv nella celebrazione dei sacramenti.
Per
capire i sacramenti: Per
capire i sacramenti non bisogna aprire gli occhi, ma chiuderli. I sacramenti
non si capiscono con gli occhi della carne, ma con quelli interiori, dello
spirito.
Al
Papa ho detto: Ho
incontrato sabato scorso il Papa e gli ho detto che lui ha il potere di far
cessare gli abusi, che hanno trasformato l’Eucarestia in spettacolo. E questo è
il punto più grave.
Il
dono più grande (rispondendo a una domanda di Guillaume Ferluc): Il dono più grande che ho
ricevuto da Giovanni Paolo II è lo stupore davanti al Santissimo, uno stupore
che non fa paura, ma suscita un amore più grande per il Signore.
2)
Card. Burke: mondanizzazione della chiesa e decadenza morale
Da
seminarista: Ho
vissuto negli Stati Uniti come seminarista la riforma della liturgia dopo il
Concilio. Si è diffusa una mentalità mondana, secolare, che ha disprezzato la
ricca tradizione della Chiesa in un modo sciocco.
Le
conseguenze: Negli
Stati Uniti abbiamo scoperto che la gente non va più in chiesa e più del 50%
dei cattolici non crede che l’Eucaristia è il Corpo di Cristo. La mondanizzazione
ha provocato una perdita della fede. Dall’approccio ‘nuovo’ alla liturgia si è
originata anche una decadenza morale orribile.
Creatività: La tendenza postconciliare a
rifiutare il diritto di Dio nella liturgia, l’ha resa anarchica in nome della creatività.
Testimonianza: La liturgia è testimonianza
della Chiesa una e universale.
Carità
e giustizia: Non
solo la giustizia non è estranea alla carità, ma è da lei inseparabile. La
giustizia è la prima via della carità.
3)
Ettore Gotti Tedeschi: la Chiesa contrasti la deriva morale. Necessario un
nuovo editto di Costantino
Benvenuto: A voi coraggiosi cattolici, che
avete avuto l’ardire di venire qui.
Dottrina
cattolica non insegnata: Il
XXI secolo sarà il secolo che vedrà le conseguenze globali del degrado
verificatosi grazie al non –insegnamento della dottrina cattolica (applauso)
Editto
di Costantino: Nel
XXI secolo la Chiesa dovrebbe riflettere sull’avvio di una strategia
fondamentale, riproponendo un nuovo Editto di Costantino a un mondo globale che
si sta omologando nelle culture peggiori.
Insopportabile: Da molto tempo si sta
scherzando con i sacramenti in un modo che sta diventando insopportabile.
All’origine
la miseria morale: Non
c’è nessuna miseria che non discenda dalla miseria morale, conseguenza della
perdita del senso della vita delle persone, come aveva ben capito Benedetto XVI
il Grande (applauso)
Convertire
i cuori: La
Chiesa ha tre vie per cambiare i cuori degli uomini: il magistero, la preghiera
e i sacramenti (l’Eucarestia innanzitutto).
Il
Tabernacolo di Fatima: L’ultimo
dell’anno sono andato a Fatima con mia moglie. Nel santuario hanno spostato il
Tabernacolo. C’è un Cristo orribile, arrabbiato e non c’è il Tabernacolo.
L’idolatria
peggiore: Oggi
noi riteniamo che l’attaccamento al denaro sia l’idolatria peggiore. No,
l’idolatria peggiore è a monte, è la cultura. E’ la cultura che corrompe
l’uomo che usa male il denaro. Mammona è la cultura, che ha anche deformato la
liturgia, influenzata com’è dal nichilismo contemporaneo. La liturgia è uno
strumento di salvezza: se la cultura la trasforma, fa solo il male dell’uomo.
4)
Don Nicola Bux: il popolo fedele si allontana dalla chiesa, inesorabilmente
Don
Giussani: Diceva
don Giussani che bisogna al Signore che si compia la sua vittoria nel
mondo. Bisogna vincere il male e la morte per mezzo di Gesù Cristo.
Cultura
dominante: Attenzione
a non accarezzare la cultura laica, affiancandone gli idoli del momento. La
Chiesa è tentata di rincorrere il sociale, per non ‘restare indietro’. Ma lo strumento
del sacramento è la salvezza che vince il male dell’uomo.
Crisi
di fede: Oggi
la Chiesa attraversa una crisi di fede. I preti parlano nella Messa per più
della metà del tempo, uccidendo il rito. Non è solo la morte della liturgia, ma
quella della fede.
Piani
pastorali ridicoli: Chi
siamo noi per escogitare piani pastorali per i sacerdoti? Da quarant’anni si
fanno ( senza mai trarne un bilancio) e dopo quarant’anni il popolo italiano è
diventato più ateo, più agnostico, il popolo fedele si allontana dalla Chiesa,
inesorabilmente e la corruzione dilaga più di prima.
(Fonte:
Giuseppe Rusconi, www.cristiano cattolico, 10 maggio 2016)
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