Alla
fine Area popolare e tutti i cattolici della maggioranza hanno ottenuto la
foglia di fico che permette loro di votare la prossima settimana il testo sulle
unioni civili. La Camera mercoledì pomeriggio ha infatti approvato le mozioni
sulla maternità surrogata presentate da Pd, M5S, AP e parte di quella di Forza
Italia e Sinistra Italiana. Bocciate le altre di Eugenia Roccella, Idea, Lega,
Fratelli d'Italia, Conservatori e riformisti, Scelta civica e Des-Cd.
I
testi che hanno ottenuto il via libera
sono molto più blandi e generici di quelli cassati. In pratica, in base ai
testi approvati, il governo risulta impegnato "a fronte del divieto della
maternità surrogata previsto dalla legge 40/2004, ad avviare un confronto sulla
base della risoluzione del Parlamento europeo; ad attivarsi, nelle forme e
nelle sedi opportune, per il pieno rispetto da parte dei Paesi che ne sono
firmatari delle convenzioni internazionali per la protezione dei diritti umani
e del bambini, ed a promuovere a livello nazionale ed internazionale iniziative
che conducano al riconoscimento del diritto del bambino all' identità personale
ed alla loro tutela, indipendentemente dalla modalità in cui sono venuti al
mondo".
Tutte
bocciate dunque le mozioni che miravano tout court ad impegnare il governo ad
assumere iniziative in ambito nazionale e sovranazionale per il contrasto e il
sanzionamento di tutte le forme di surrogazione di maternità.
Ovviamente
il riferimento del diritto del bambino
all'identità personale non va confuso con il diritto alla tracciabilità (che il
Pd non ha alcuna intensione di riconoscere).
Il
primo è teso solo a garantire l’iscrizione alla anagrafe del nascituro acquisito da una
coppia all’estero (diritto al nome e cognome), il secondo invece è volto far
riconoscere in modo obbligatorio le origini biologiche del soggetto nato da
maternità surrogata, permettendo al nascituro di risalire alla madre e al padre
che lo hanno generato.
Dunque,
se si guarda bene, la montagna ha partorito un topolino. Ncd e centristi vari si sono
accontentati di una generica richiesta di discussione in sede europea. Nessun
riferimento al bambino, nessuna condanna dell’atto che porta alla
programmazione di un essere umano orfano di padre o di madre, nessun divieto di
poter consegnare un neonato nelle braccia di due sconosciuti appena qualche
minuto dopo il parto.
Nulla
di tutto ciò, anzi nelle premesse della mozione del Pd viene anche fatta
distinzione tra la gestazione per altri dietro pagamento e la maternità
surrogata portata avanti in modo gratuito come dono ad una coppia sterile. Un
linea che è figlia di una visione femminista che pone l’accento solo sulla
questione del mercimonio del corpo delle donne più povere.
"Il
divieto di maternità surrogata,
per essere efficace, andava inserito nel ddl sulle unioni civili” ha ricordato
Eugenia Roccella, e invece, grazie al comma 20, quello che permette ai giudici
di dare l’adozione del figlio del partner in base al principio della continuità
affettiva, di fatto si legittima la commercializzazione della maternità e l'
adozione gay.
Ad
ogni modo il patto di maggioranza
è considerato rispettato: in cambio delle mozioni sull’utero in affitto adesso
Area Popolare – ad esclusione dell’on. Alessandro Pagano che ha annunciato il
suo ‘no’ – garantirà l’appoggio alle unioni civili. Pochi minuti dopo il voto
in aula sulla maternità surrogata Ap ha infatti diffuso una nota in cui
annunciava la “piena” condivisione del testo unioni civili così come approvato
al Senato, "La nostra battaglia – prosegue il comunicato - l'abbiamo vinta
a Palazzo Madama dove, durante l'iter del ddl, sono stati cancellati i
riferimenti alla stepchild adoption e oggi alla Camera con l'approvazione delle
mozioni contro l'utero in affitto”.
Insomma chi si accontenta gode…alla faccia dei
diritti dei bambini.
(Fonte:
Marco Guerra, La nuova bussola quotidiana, 5 maggio 2016)
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