Così Margherita Granbassi annuncia il congedo dall'Arma dei Carabinieri. La schermitrice triestina, che ha vinto due medaglie di bronzo alle recenti Olimpiadi di Pechino 2008, ha deciso di lasciare i Carabinieri per proseguire l'avventura televisiva ad “Anno Zero”.
«Lascio per evitare situazioni di imbarazzo per me e per i Carabinieri», ha detto la fiorettista in una conferenza stampa organizzata presso l'Hotel Melià, a Roma. L'atleta ha smentito le dichiarazioni riportate oggi da un quotidiano: «Non ho concesso nessuna intervista, ieri non ho parlato con nessuno».
«Si è venuta a creare una situazione imbarazzante tra me e l'Arma, non voluta da nessuna delle due parti. Ho deciso di presentare la domanda di congedo prima che a decidere fossero i Carabinieri", ha aggiunto la Granbassi. "L'ho fatto anche per sollevare l'Arma da questa decisione. Non è stata una scelta facile, non sono contenta di aver preso questa strada: è stata una vicenda portata avanti troppo a lungo e con troppe polemiche».
«Continuerò a partecipare alla prossime puntate di Anno Zero a titolo gratuito», ha aggiunto prima di soffermarsi sulla propria situazione agonistica. Sono entrata nei Carabinieri nel 2004 per titoli sportivi. Sono già in un club, il Terni. Non ho ancora parlato con nessuno, non ho considerato l'ipotesi di partecipare a concorsi per altri corpi militari. Non credo che li farei e non credo di rientrare nei termini di età. Sia chiaro: la mia priorità resta lo sport, prima di tutto io sono un'atleta. Partecipo ad Anno Zero e ho tutto da imparare nel campo dell'informazione. Quando sarà finita la mia carriera di atleta, vorrei occuparmi di giornalismo». (Il Quotidiano.net, 15 ottobre 2008).
Annoto: "Se veramente lo scopo è di imparare, non aveva altre scuole di giornalismo? Non mi pare che Santoro rifulga per un giornalista obiettivo, imparziale, che nelle sue inchieste si attenga strettamente ai fatti, in modo equanime. È arcinoto che la sua è una trasmissione precostituita, che si basa su tesi e vedute personali, a senso unico. Il contrario, a mio avviso, di un sano giornalismo. Direi che "Anno zero" è più uno spettacolo (a volte addirittura sgradevole, non di rado diseducativo), un modo insomma di fare TV, peraltro oggi molto in voga. Allora mi chiedo: per Granbassi la questione primaria è “imparare” o piuttosto “apparire”?
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